APPELLO A TUTTE LE DONNE NELLE ISTITUZIONI NAZIONALI ED INTERNAZIONALI
Con il sostegno dell'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente ISDE Parlare del latte materno contaminato da sostanze inquinanti, tossiche e pericolose vuol dire sollevare il velo su una questione che mette in crisi, che fa venire i brividi, che ci fa riflettere sul livello di degenerazione raggiunto. Oramai l'argomento non può più essere taciuto e prendere coscienza del fatto che l’alimento più prezioso al mondo contenga quantità elevate di sostanze pericolose e cancerogene, specie se proveniente da mamme residenti in territori industrializzati, non può più essere questione di pochi specialisti di settore, ma è ora che anche le persone comuni, soprattutto le donne che allattano, o che sono in procinto di farlo, siano informate e siano messe in grado di opporsi a questa “barbarie di specie”. ANCHE IL LATTE MATERNO E’ GRAVEMENTE INQUINATO! L'umanità distrugge la sua stessa discendenza! Occasioni per parlarne non ne sono mai mancate, ma stavolta la questione è venuta prepotentemente alla ribalta grazie a due mamme, residenti in area di ricaduta dell’inceneritore di Montale (Pt), che si sono volontariamente sottoposte all’analisi del proprio latte. L’analisi del latte è stata eseguita in un laboratorio accreditato ed i campioni provengono da madri di circa 30 anni, con stili di vita sani ma con storie diverse (al primo parto / più parti e pregressi aborti). I costi degli esami sono stati sostenuti dal Comitato Contro l’inceneritore di Montale, grazie ai contributi dei cittadini desiderosi di conoscere lo stato di salute della popolazione, in particolare dei bambini, che da oltre 30 anni subisce le emissioni dell’inceneritore, che brucia rifiuti urbani, ma non solo. Le analisi hanno confermato quello che era già stato evidenziato dai campionamenti fatti da ASL e ARPAT sui terreni e sugli alimenti: pesante contaminazione da diossine e PCB. Purtroppo, così come niente è stato fatto per impedire la produzione vendita e commercializzazione dei cibi contaminati provenienti dalle zone poste in area di ricaduta dell’impianto (polli pesantemente contaminati da diossina che continuano ad essere mangiati) niente viene fatto neppure per la contaminazione del latte materno. Eppure che l’inceneritore sia parte in causa della pesante contaminazione ormai è fuori di dubbio! Il profilo di 12 molecole diossino-simili appartenenti ai Policlorobifenili (PCB dioxin-like) riscontrati nei campioni di latte materno è del tutto sovrapponibile al profilo dei PCB emessi dall’impianto (analisi a camino di ARPA e del gestore) ed a quello dei PCB riscontrati nelle carni di pollo. Questa è l'ulteriore conferma di come diossine e PCB che escono dai camini degli inceneritori di vecchia e nuova generazione si ritrovano poi nei terreni, nei cibi che mangiamo, nell'acqua e... alla fine della catena, nel latte materno e poi nei nostri bambini. ALLATTARE I PROPRI FIGLI CON SERENITA’ E’ UN DIRITTO BASILARE: LE DONNE VOGLIONO TRASMETTERE LA VITA E NON VELENI AI PROPRI FIGLI Amministratori e ASL, alle preoccupate proteste dei cittadini, hanno risposto che il livello di contaminazione è alto, ma tant’è…. questo succede in tutte le realtà industrializzate! Abbiamo scoperto che dicono il vero… questa è la pesante realtà che si registra in tutte le aree dove sono in funzione impianti di incenerimento, impianti industriali e quant’altro Noi, donne che ci firmiamo DONNE PER LA VITA, ci chiediamo e chiediamo a voi: E’ questo il progresso? I nostri bambini sono sempre più ammalati: allergie, asma, infezioni respiratorie, , ma anche tumori: è questo ciò che vogliamo per loro? E’ questo il futuro che stiamo preparando ai nostri figli ? Davvero vogliamo una società che non solo brucia risorse, quando potrebbe riutilizzarle, ma che brucia anche la vita?
NOI DICIAMO BASTA!
Noi vogliamo la SALUTE per i nostri figli
Noi non vogliamo avvelenarli già prima di nascere e poi col nostro latte!
Facciamo appello alla vostra ragione, al senso di responsabilità, all’amore, all’affetto che anche voi non potete non nutrire verso le vostre creature, unitevi a noi per fermare questo scempio, siate anche voi Donne per la Vita!
Per l'adesione scrivete a: dottoressa Patrizia Gentilini patrizia.gentilini@villapacinotti.it indicando il vostro nome e cognome e la vostra città.
Tramite il Comitato per Taranto
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