E’ rimasta un’Italia clericale e xenofoba, populista e mafiosa., reazionaria e secessionista, una Italia dove i cittadini saranno sottoposti alla legge, i potenti e i governanti tutti no; dove sempre più i poveri pagheranno le tasse e loro no; dove avranno un futuro certo solo i loro figli. Così finisce la Repubblica e l’opera delle generazioni antifasciste che hanno edificato la Repubblica democratica e la nostra Costituzione. Ormai è una valanga da fermare.. Il PD è fallito e il fallimento del progetto del Partito democratico ha portato tutto il centrosinistra, tutto il campo democratico e di sinistra in un vicolo cieco.
Berlusconi e la Lega hanno dilagato e si muovono rapidi e risoluti per le loro riforme.Alle ultime elezioni la Lega si rafforza più di chiunque altro e specialmente nelle regioni rosse. Il Pdl perde voti, e tuttavia la coppia vincente risulta esattamente la Berlusconi-Bossi.
Perché? Perchè non si è aperta una crisi del berlusconismo? Con tutto quello che si è visto e sentito, su Berlusconi e la sua corte, in questi mesi, e le prepotenze, e l’informazione imbavagliata, e gli abusi del potere, e la crisi economica, le famiglie che stentano e il lavoro che manca, e il massacro delle nuove generazioni, avrebbe dovuto essere già minoranza..
Semplicemente perché, com’è noto, nella società dell’informazione, i bassi profili, le mezze parole, le posizioni “moderate” diventano invisibili. Partiti e movimenti che non riescono più a creare senso comune, sono finiti.
A sinistra, una debole cultura critica, un malinteso senso della moderazione e del “centrismo” programmatico, ha prodotto una politica debole.
Il paradosso è che in Italia l’opposizione è ragionevolmente “riformista”, mentre la destra di governo si autodetermina come fieramente “rivoluzionaria”. Alla fine, la politica si parla nella lingua della destra, padrona delle parole e dell’agenda pubblica.
Se si dice “riforme “,tutti pensano ad un solo elenco: Costituzione, giustizia, federalismo, presidenzialismo, intercettazioni etc.
Eppure mai come oggi è importante la Grande Riforma del sistema globale (lavoro, finanza, mercati, ambiente, con quel che segue in termini di diritti, giustizia e libertà umana.
La crisi economica sta diventando crisi della democrazia? E’ proprio impossibile cambiare agenda? O imporre nella società temi che soli costituiscono la ragion d’essere di una sinistra?
Cari amici e compagni, non bisogna forse allora tornare ai fondamenti? Occorre reagire. E ci vuole coraggio. Personalità adulte, se si accorgono di aver fatto passi sbagliati, tornano sui loro passi, o cambiano strada. In Ungheria, i costumi tradizionali prevedono camicie con lunghissime file di bottoni. C’è un detto: “Se, abbottonando l’ultimo bottone, ti accorgi di avere sbagliato il primo, c’è una sola cosa da fare: sbottonare tutto, e ricominciare da capo”. Forse la sinistra e il centrosinistra devono provare a ricominciare proprio da lì, dal primo bottone nell’asola sbagliata.
Cari compagni e amici del Partito democratico, proviamo a riformulare il progetto. Idee, assetti, struttura del nostro campo. Bisogna desiderare molto per ottenere qualcosa. Desiderare per il nostro Paese, naturalmente, e non per noi stessi.
Questo è il sunto del tuo discorso.
A proposito io penso che Sinistra Ecologia Libertà è ormai il partito di riferimento per la sinistra italiana tutta. Lo è per le idee innovative espresse in politica, per aver creduto ai giovani e aver creato per loro dei percorsi alternativi, per il nuovo modo di avvicinarsi ai cittadini, per la maniera trasparente con cui vengono portati avanti i progetti ed i lavori istituzionali, per l’uso innovativo del multimediale. In più per moltissime iniziative di vitale importanza, come la battaglia al lavoro nero con la legge di contrasto, la battaglia per l’acqua pubblica, lo sviluppo della Ricerca Scientifica, e poi il No secco alle Centrali nucleari, la politica delle energie alternative, i Bollenti Spiriti, Principi Attivi, Ritorno al futuro, la Salvaguardia della natura e del paesaggio rurale e rupestre.
Certo c’è moltissimo da fare, come per tre settori molto importanti dell’economia pugliese, settori che sono i problemi principali da affrontare nell’immediato, come la Sanità, l’agricoltura e le infrastrutture. Risolvere questi problemi vuol dire risolvere il problema di indebitamento della Regione e creare nuovi posti di lavoro. Il lavoro e l’uomo in libertà e dignità sono la scommessa vincente della politica oggi.
Socialisti, IDV, Radicali, PD seguono ormai gli slogan del SEL, ma cercano di mantenere gli apparati, continuano a pensare sempre prima alle poltrone. Ma non sono gli slogan la fortuna di Nichi Vendola e non sappiamo se sarà il SEL o se il SEL sparirà, visto che Vendola sostiene che i partiti sono la fine delle idee, scatole chiuse.
Per battere la destra occorre lavorare per un centrosinistra che guardi al Paese e non a se stesso, che ritrovi lo spirito delle battaglie sociali.
La poesia dei fatti di Nichi in Puglia ci insegna che una sinistra capace, una sinistra che coniughi l’uomo e il lavoro in un connubio di entità, e’ una scelta vincente.
Sinistra Ecologia Libertà può e deve dare il proprio contributo alla rinascita del Paese, oggi è la terza forza del centrosinistra e dimostra di essere un progetto politico radicato in tutto Italia.
E’ l’unico partito oggi che riesce a parlare con la gente, come sta facendo la Lega nel Nord abbandonato dalle forze del centrosinistra. Bisogna battere il populismo di questo governo nella vita sociale di tutti i giorni prima ancora che nelle urne, pensando alle Politiche del 2013.
E dobbiamo guardare al futuro partendo dal futuro del lavoro e della formazione per integrarsi con l’innovazione tecnologica.
La situazione sappiamo non è allegra ed ha investito tutto il mondo, il morso della crisi si fa sentire; e segnali veri di ripresa ci saranno nel 2011 secondo gli esperti. In questo periodo, dove la destra stenta a ripartire, dobbiamo ripartire dal sociale, interrogarlo, influenzarlo, renderlo partecipe, è indispensabile la presenza nei settori del sociale. L’impegno che il centrosinistra in Puglia ha profuso contro il precariato ha dato risultati importanti, ma é una goccia nel mare. Il lavoro non é in crisi solo sotto il profilo statistico, ma è una tendenza che si può e si deve invertire. Il lavoro competente é anche il tramite con cui si restituisce centralità ad una condizione smarrita, ad una dignità speriamo ritrovata.
L’essere umano non é quello che consuma, ma quello che fa e produce.
E queste sono e devono essere le politiche giuste per L’Italia Migliore, non nei media, sui blog, su facebook o twitter, su youtube, nei quotidiani, ma nella vita reale che noi cittadini respiriamo ogni giorno.
Pino Ciraci
Nessun commento:
Posta un commento