sabato 15 novembre 2008

Il potere oggi

Il vero titolo doveva essere la politica oggi, ma il significato di politica applicata alla realtà che oggi viviamo è cambiato, così si parla di chi gestisce il potere oggi, anzi la parola potere è diventata il simbolo di riuscita o punto di arrivo individuale.La differenza tra potere e politica è innanzitutto, in pratica, che il potere è difficile da estirpare, perché è potente, serve solo se stesso, rende invulnerabili, mentre la politica dovrebbe essere la tendenza sociale e lo studio dei problemi delle persone.Per esempio oggi si parla di referendum, vero motore della democrazia e della Costituzione italiana, che è la scelta fatta dai cittadini su quesiti di carattere sociale, per cambiare una legge.Per la costituzione è lo strumento migliore per fare leggi e promuovere cambiamenti sociali, mentre per il potere oggi è lo strumento per perdere il potere stesso.Il referendum propositivo in Italia non è consentito. Noi possiamo solo abrogare gli errori del Parlamento. E se ci riesce, come nel caso del finanziamento ai partiti, i politici lo ignorano. In altri Stati il cittadino può proporre, in Italia può solo subire, essere schiavo. Il popolo che decide è populismo. Il popolo che propone è demagogia. Però se invece la legge la fanno i dipendenti dei partiti in Parlamento scelti dai boss Fassino Rutelli Bertinotti Fini Berlusconi alla faccia nostra, allora sì che è democrazia.Per introdurre il referendum propositivo bisognerebbe cambiare la Costituzione, ma il Parlamento non lo farà mai. La Costituzione i sopraccitati la hanno trasformata per farne un vestito su misura per loro, cucito addosso, comodo per dire agli italiani: “mi spiace, ma ci stiamo lavorando. Tu intanto, caro cittadino, continua a votarmi”.Ma un giorno bisognerà mettere mano alla Costituzione, fermare questi potenti arricchiti con la bava alla bocca, poveri dentro, per farla diventare uno strumento vero, vitale, nelle mani dei cittadini, non un sacrario della memoria. Altrimenti la storia ci insegna che questi abusi di potere si sono trasformati in guerre, guerre sociali interne, violenze e degrado.La Costituzione, oggi in mano ai partiti, ha paura di noi che pensiamo e del popolo, ha consegnato l’Italia ai partiti, cioè al potere, che da allora non l’ha più restituita alla gente.C’è però un segnale di cambiamento. In Valle D’Aosta è stato introdotto il referendum propositivo. Per la prima volta in Italia si potranno approvare proposte di legge popolari. Il popolo diventa legislatore. Il 18 novembre 2007 si vota su cinque proposte di legge per le regole per l’elezione del Consiglio e della Giunta regionali e il futuro dell’ospedale regionale. I partiti invitano la gente a non andare alle urne o non ne parlano. Infatti nessuna televisione ha parlato di questo, come non ha parlato dell’enorme disastro avvenuto per una frana vicino Messina che ha interessato 5 paesi, con morti, dispersi e danni per 3000 persone. Questo è il potere, che non è democrazia e non potrà mai davvero fare politica democratica perché sempre fortemente interessato a difendere le sue ricchezze.Potenzialmente è possibile che il potere possa fare ed interpretare utilmente la politica, vedendo nello sviluppo totale anche il proprio sviluppo, ma questo può valere solo se il potere ha lunghe mire e vede proiettate nel futuro le scelte, in un futuro che va anche oltre la propria esistenza con scelte solo ideologiche, politiche, che interessano il sociale, e spesso scelte che portano ad un miglioramento generale, anche a scapito di chi ha già più del bisogno per vivere. Il potere vuole tutto e subito, poi… poi tutto è possibile.?!!!?!!Se pensiamo alla nostra amata Italia, per incrementare le entrate non servirebbe aumentare le tasse, ma basterebbe fare un uso migliore delle nostre risorse naturali. Ma il potere non lo accetterebbe mai, perché la ricchezza sarebbe distribuita tra molti e non un fatto di pochi industriali inquinanti che ci indebitano sempre più, danneggiano la nostra salute e distruggono spazi naturali.La nostra meta dovrebbe essere lavoro per tutti, senza dare priorità a nessun settore in particolare, con obblighi rivolti soprattutto alla popolazione bisognosa, e cioè bambini, anziani, poveri. Il potere questo non lo vede, e non vede neanche questa e milioni di queste lettere.Abbiamo bisogno di unirci, incontrarci e difendere i nostri diritti, per far vincere la politica e far perdere il potere, che spesso diventa mafioso e di stato.

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