sabato 15 novembre 2008
Salari e scala mobile
Per fare in modo che il paese abbia uno sviluppo civile è necessario che gli interessi di società e lavoratori coincidano. Aumentando i redditi dei lavoratori si può evitare che l'economia entri profondamente nella spirale della recessione. La verità è che in questi anni sono diminuiti i salari e aumentati i profitti, cioè è aumentato lo sfruttamento e il "plusvalore relativo".Il taglio dei salari ha provocato un rallentamento dell'economia alimentando una spirale recessiva, mentre dall'altra parte i profitti hanno gonfiato la rendita finanziaria e non hanno determinato un aumento degli investimenti. Da questi elementi occorre trarre due insegnamenti politici:1) La reintroduzione della scala mobile è assolutamente necessaria per evitare che i ricchi diventino sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Senza scala mobile non c'è meccanismo contrattuale che tenga e i salari sono destinati a scendere ancora;2) La reintroduzione della scala mobile non è solo indispensabile per difendere i redditi dei lavoratori, ma è obbligatoria per evitare che l'economia italiana entri in una spirale più recessiva e pesante in cui tutta la società si impoverisce.In questi anni ci hanno detto che la classe operaia doveva fare gli interessi generali del paese e quindi accettare i sacrifici. E’ ed era ed sbagliato e falso. Perchè gli interessi della società coincidono con gli interessi dei lavoratori e solo aumentando i redditi dei lavoratori è possibile avere uno sviluppo civile del paese. Reintrodurre la scala mobile è quindi una misura indispensabile per l'interesse generale, contro gli interessi del padronato. Occorre ripartire da una battaglia per il recupero salariale contro il ricatto delle imprese. Perchè dopo lo "scippo" della scala mobile non esiste più un sistema in difesa dei salari.In questi ultimi anni la vita delle donne e degli uomini in Italia ha subito gravi peggioramenti, il potere di acquisto non esiste più, esiste solo sopravvivere.La retribuzione dei lavoratori è stata falcidiata dall’inflazione, dall’aumento di prezzi e tariffe, dal costo del petrolio, dalla privatizzazione dei servizi sociali, dalla precarietà del lavoro.Quello che ieri si comprava con diecimila lire, oggi si compra con quindici euro, che equivalgono alle vecchie trentamila lire. Insomma tutto è raddoppiato ed anche triplicato. Solo lo stipendio è rimasto quasi invariato, e quindi i salari, gli stipendi e le pensioni dei lavoratori.Sappiamo tutti che gli attuali stpendi non consentono di vivere con dignità e con tranquillità. Ormai conosciamo i sacrifici a cui sono sottoposte le famiglie, gli anziani, i giovani.Conosciamo anche, grazie alle televisioni, che i parlamentari discutono sul loro aumento di stipendio di circa 2.000 euro, oltre le 25.000 euro che già percepiscono, e noi comuni mortali niente. E va bene…..Riguardo agli aumenti salariali di cui si parla in questi giorni, propongo il ripristino di un meccanismo di scala mobile, per aumentare salari, stipendi, pensioni.In concreto propongo due cose:1) che ogni anno - quando gli aumenti contrattuali non sono sufficienti - scatti un meccanismo che adegui automaticamente i salari, gli stipendi ed anche le pensioni all’aumento reale del costo della vita.2) che ogni anno le tasse siano tariffate in maniera unica e solidale: cioè chi più ha la possibilità e la fortuna di guadagnare, paga più tasse, chi è più sfortunato o ha meno possibilità, paga meno tasse.Per fare questo è necessario prima di tutto definire un nuovo “paniere” Istat. Vanno cioè scelti alcuni prodotti, beni, tariffe, tipici dei consumi correnti e popolari delle famiglie e di tutti quelli che vivono di lavoro dipendente o che sono disoccupati. L’attuale “paniere” non ha queste caratteristiche. I consumi popolari individuati col nuovo paniere, vanno presi a riferimento. Tenendo sotto osservazione l’andamento dei prezzi, si ha la vera percentuale di aumento del costo della vita. Sulla base di questa percentuale deve scattare il meccanismo automatico, e cioè la “nuova scala mobile” che propongo, che aumenterà salari, stipendi e pensioni in modo che mantengano il loro reale potere d’acquisto.Si tratta, penso, di una rivendicazione assolutamente ragionevole, ma soprattutto giusta,visti i tempi che corrono senza pietà.Che ne dite?
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