sabato 15 novembre 2008

QUESTO GOVERNO VERSO LA DITTATURA

Sceglie il presidente della commissione vigilanza RAI,
Divide il sindacato, divide l’opposizione,
Non punisce le squadre fasciste a Roma e Brescia,
Assolve i poliziotti della Scuola Diaz.
Berlusconi ed i suoi fedeli scagnozzi eleggono, controlegge, il presidente della commissione di vigilanza RAI, nominando Villari del PD e non Orlando come chiesto dall’opposizione.
Veltroni commenta: "No all'arroganza, è un atto da regime, non da democrazia", e meno male che forse se ne è accorto con chi ha a che fare.
Di Pietro attacca: "Berlusconi è come Videla, l'elezione di Villari è l'atteggiamento di una dittatura argentina, ultimo atto di una deriva antidemocratica". Lui aveva già capito.
E' stata così rotta la prassi che vuole l'opposizione proporre e far eleggere un proprio candidato, oggi il Pdl ha lasciato che la carica del vertice della Vigilanza restasse all'opposizione ma il presidente se l'è scelto da sé.
Riccardo Villari, napoletano, 52enne medico e docente universitario, senatore del Pd, è dunque il nuovo presidente della commissione di Vigilanza Rai, fino alle sue dovute dimissioni (si spera, se esiste ancora un po’ di democrazia in questa Italia).
Nel frattempo Villari annuncia che è sua intenzione fare un percorso istituzionale, attraverso incontri con il capo dello Stato e con i presidente di Camera e Senato e all'interno del gruppo politico. Dal Pd trapelavano i primi timori, sperando di non ritrovarsi di fronte ad un caso De Gregorio? (che si fece nominare presidente della Commissione difesa del Senato dal centrodestra e poi cambiò schieramento politico).
Intanto, Veltroni, e gli altri esponenti dell'opposizione, parlano di dimissioni certe di Villari, il quale però ha deciso di seguire un'altra strada. Anna Finocchiaro lo incalza anche al telefono per sapere "cosa aspetti ancora a formalizzarle". Ma le dimissioni tardano e Massimo Donadi (Idv) ironizza: "Villari andrà anche dal Papa prima di dimettersi?".
Non è dato sapere cosa ci ha guadagnato Villari dal magnate dittatore Berlusconi ad accettare l’incarico, ma si pensa molti soldi e potere, anche perché ora da Berlusconi vengono inviti a procedere con i lavori della commissione, tra i quali spicca quello di provvedere alla nomina di gran parte dei componenti del prossimo Cda dell'azienda di viale Mazzini. E questo a Berlusconi interessa tantissimo, per diventare il padrone oltre che del governo, anche di tutta la informazione.
Comunque oggi più di 100.000 studenti, accompagnati anche dai lavoratori, scenderanno a manifestare a Roma, nonostante il dittatore sia riuscito a comprare la Cisl e a non farla partecipare allo sciopero. Forse non ha capito che gli studenti non hanno padroni e non sono comandabili da coglioni di merda come Berlusconi, perché, come diceva Gaber, i borghesi son tutti dei porci, e più sono porci, più sono lerci, più sono lerci e più hanno i milioni, i borghesi son tutti coglioni. E Berlusconi è il primo.
Non sono servite le provocazioni mandate dal governo con le squadre fasciste di Azione studentesca (AN), che hanno occupato e distrutto 2 sedi CGIL, a Roma e a Brescia. Oggi la manifestazione sarà pacifica, non riuscirà il rais Berlusconi a rovinare la protesta civile, non come la vuole lui, violenta.
Una protesta che sarà amplificata anche da iniziative e cortei a livello locale e che si muove su due binari: quello dei sindacati, rappresentati da Cgil e Uil; e quello degli studenti. I primi hanno organizzato un loro corteo (partenza Bocca della Verità, destinazione piazza Navona), i secondi sfileranno in più cortei: tutti (centomila è la stima) punteranno su piazza Navona.
Ma la protesta degli studenti italiani si colora anche d'Europa: domani sono in calendario anche una manifestazione davanti all'ambasciata italiana a Bruxelles, una mobilitazione dei ricercatori italiani di Monaco di Baviera, lo sciopero degli studenti che seguono l'Erasmus a Siviglia e un sit-in di studenti, ricercatori e professori davanti al consolato italiano a Parigi. Sabato e domenica c'è l'assemblea nazionale del movimento alla Sapienza.
Purtroppo c’è ancora tantissimo da fare per battere questo governo, oltre che affidarsi a Di Pietro, ormai ultimo baluardo della Democrazia in Italia.
Infatti, dulcis in fundo, per continuare ancora a testimoniare in che stato viviamo oggi in Italia, arriva la sentenza per i fatti del G8 a Genova e quello che successe nella scuola Diaz: sentenza sulla non degna di uno Stato democratico. Infatti tutto il mondo ha visto in vari filmati i poliziotti entrare in scuola, pestare persone, fabbricare prove e raccontare menzogne sbugiardate nel corso del dibattimento, e dire che agissero di propria testa è altamente deviante. una ferita alla credibilità dell’Italia. "E' una sentenza politica - dice Nicotra, responsabile nazionale dei movimenti di Rifondazione - una sentenza di regime che ci farà vergognare nel mondo".

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